Catania squadra bipolare?. Un po’ Doctor Jekyll, un po’ Mister Hyde. Appare difficile spiegare il repentino cambio di prestazione – l’ennesimo in una stagione tutt’altro che entusiasmante – tra la straordinaria remuntada che è valsa la qualificazione in finale di Coppa Italia serie C con il Rimini e lo scialbo pareggio per 1-1 ottenuto con il Monterosi in campionato.
Tanta, tantissima fatica per gli etnei, andati sotto addirittura per 0-1 con il gol di Rossi e capaci di trovare il pari solo a una manciata di minuti dal termine grazie ad una rete fortunosa ma di pregevole fattura ad opera di Kontek.
Per tutti i 90 minuti gli uomini di Lucarelli – altro giro, altro cambio di formazione – non hanno mostrato praticamente nulla, tornando indietro rispetto all’ottimo calcio mostrato nel mercoledì di Coppa.
Manovra lenta, zero inserimenti, nessuna imbucata ne’ giocata degna di nota da parte di Chiricò o Cicerelli: piattume, insomma, come spesso purtroppo è accaduto nel corso dell’annata. Campanello d’allarme, inoltre, il perdurare del digiuno da gol degli attaccanti: zero marcature dal reparto avanzato da gennaio quando con il Brindisi erano stati Di Carmine e Costantino a timbrare il cartellino.
Una prova che non è andata giù ai 16 mila del “Massimino” che, al fischio finale, sono esplosi in una contestazione furibonda rivolta verso i calciatori ed il tecnico toscano, finito ufficialmente sulla graticola. Il messaggio? “Uscite fuori i c……i”. Abbastanza chiaro, no?
Il Catania deve iniziare a questo punto a guardarsi le spalle: la zona calda dei play-out è ad un passo, distante soltanto pochi punti. Per i rossazzurri piove sul bagnato, considerando che il prossimo impegno sarà la trasferta di Avellino. Intanto, però, urge assolutamente rialzare la testa e fuggire dalle sabbie mobili degli spareggi per non andare in D. E sarebbe paradossale dopo aver praticamente guadagnato l’accesso alla fase nazionale dei playoff grazie alla qualificazione per la finale della Coppa Italia.
