Medici di famiglia a rischio estinzione? Nel 2026 si assisterà a un’impattante riduzione di camici bianchi di base e ad essere maggiormente coinvolte nella riduzione, saranno tutte le regioni del Sud: -155 è il dato previsto in Sicilia. Preceduto solo da Campania (-384) e Puglia (-175).
La stima allarmante è della Fondazione Gimbe, che – ritenendo accettabile un rapporto di 1 Mmg (Medici di medicina generale) ogni 1.250 assistiti (valore medio tra il massimale di 1.500 e l’attuale rapporto ottimale di 1.000) – lancia l’allarme carenza.
Secondo i dati raccolti dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale, mancano oltre 3.100 medici di base. Questi dati attuali si riferiscono al primo gennaio dell’anno scorso, il 2023, secondo i quali la carenza “è precisamente di 3.114 medici di famiglia”.
Il motivo è dovuto a “un’inadeguata programmazione che non ha garantito il ricambio generazionale in relazione ai pensionamenti attesi”, ha spiegato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Tra il 2023 e il 2026 sono 11.439 i medici che hanno compiuto o compiranno 70 anni, raggiungendo così l’età massima per la pensione.
A preoccupare la fondazione è anche la distribuzione anagrafica dei mmg: “Nel 2022 il 72,5% dei medici in attività aveva oltre 27 anni di anzianità di laurea, con quasi tutte le regioni del centro-sud sopra la media nazionale”.
Nella maggior parte delle regioni meridionali i medici di famiglia con oltre 27 anni di laurea sono più di 3 su 4: Calabria (89,4%), Sicilia (81,7%), Campania (80,7%), Sardegna (79,7%), Molise (78,4%), Basilicata (78,3%), Puglia (78%).
Ma il 2026 sarà l’anno in cui dovrebbe “decollare” la riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr. Se si considera, dunque, l’età di pensionamento ordinaria di 70 anni e il numero di borse di studio messe a bando per gli anni 2020-2023 (intorno a 1.000 borse annue), nel 2026 il numero dei medici di medicina generale “diminuirà in media di 135 unità rispetto al 2022, ma con nette differenze regionali”, ha spiegato Gimbe.
