Carcere disumano? Il caso di Filippo all'Ars

La storia del giovane nisseno detenuto in Romania. “In cella un tappeto di escrementi”

7 Febbraio 2024

La politica siciliana si è accorta di Filippo Mosca? Sembra di sì. Il giovane nisseno di 29 anni da nove mesi è in carcere in Romania dopo aver ricevuto una condanna in primo grado a 8 anni e 6 mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Da tempo il giovane denuncia un trattamento disumano e condizioni igienico sanitarie ai limiti del tollerabile.

In una telefonata alla mamma, Ornella Matraxia, 55 anni, il giovane ha raccontato: “Ci hanno portato in una cella della sezione 5 inutilizzata da tempo. Era un tappeto di escrementi. Anche i materassi, tutti mangiati, erano pieni. C’erano moscerini e mosche dappertutto. Accanto al bagno, un secchio enorme pieno di immondizia. Una situazione disumana“.

Ad aprile 2023 il ventinovenne aveva deciso con alcuni amici di andare al festival di musica Mamaia, che si svolge ogni anno a inizio maggio nel teatro estivo di Costanza. Quella che per lui doveva essere una vacanza è diventata un inferno.

Tutto per colpa di un pacco che una conoscente aveva chiesto di far recapitare al loro albergo. Solo successivamente il giovane ha scoperto che dentro c’erano 150 grammi di droga. La donna lo ha scagionato, ma Filippo è comunque finito in carcere e poi trasferito a Poarta Alba. Ed è lì che il giovane denuncia “una situazione disumana. Mi sono sentito umiliato, senza dignità”.

Il suo caso è ora approdato all’Ars. Ismaele La Vardera, deputato di Sud chiama Nord ha annunciato di aver presentato una mozione al presidente Renato Schifani “affinché possa far valere il diritto di un italiano a essere trattato in modo dignitoso”. Nuccio Di Paola, vicepresidente dell’Ars ha chiesto di inserire il caso in un ordine del giorno nelle prossime sedute.

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