Quanti medici mancano nella sanità pubblica in Sicilia? Secondo l’ultimo dato disponibile, reso noto dalla Regione, il personale mancante nell’Isola ammonta a 1494 unità. Un numero molto alto, causato dalla crescente fuga all’estero o nella sanità privata. Come ovviare alla carenza di medici? Un tentativo è stato fatto dalla Regione con il bando per il reclutamento di medici stranieri. Ma il vuoto da colmare è gigantesco e il risultato della selezione è quasi ininfluente. Al termine della procedura, infatti, i sanitari ritenuti al momento idonei sono stati appena 16. Ma nei prossimi giorni verranno esaminate altre 15 candidature.
La carenza di medici nella sanità pubblica in Sicilia
Nella sanità pubblica siciliana il fabbisogno di personale ammonta a 1.494 unità. Nelle Asp mancano 174 medici ad Agrigento, 154 a Caltanissetta, 159 a Catania, 116 a Enna, 169 a Messina, 210 a Palermo, 96 a Ragusa, 87 a Siracusa e 201 a Trapani. Nelle aziende ospedaliere la carenza è di 57 medici al Policlinico di Catania, a Messina 15 all’ospedale Papardo e 17 al Policlinico, a Palermo 33 all’ospedale Cervello e 6 al Civico. Per quanto riguarda la suddivisione per discipline mancano 127 specialisti in Cardiologia, 92 in Chirurgia generale, 39 in Gastroenterologia, 94 in Ginecologia e ostetricia, 302 in Emergenza-urgenza, 152 in Medicina interna, 52 Neurologia con stroke, 93 in Ortopedia e traumatologia, 31 in Pediatria, 324 in Anestesia e rianimazione, 144 in Psichiatria e 44 in Urologia. Qui il dettaglio.
Il bando per medici stranieri
La graduatoria è stata perfezionata dalla commissione esaminatrice, istituita dal Dipartimento di pianificazione strategica dell’assessorato. I medici selezionati provengono da Ucraina, Argentina, Cuba, Venezuela, Ecuador, Libia, Guinea.
“Questo – sottolinea il presidente della Regione, Renato Schifani – è soltanto l’inizio della strategia del mio governo di ricorrere a medici dall’estero per rimediare alla mancanza di personale sanitario, garantendo così il diritto alla salute ai siciliani. Stiamo percorrendo tutte le strade possibili, utilizzando gli strumenti straordinari messi a disposizione dallo Stato per colmare, nel breve periodo, i vuoti di organico che esistono in Sicilia, come in tutta Italia, in attesa della modifica del numero chiuso per l’accesso alle facoltà di Medicina”.
Prima che i medici possano entrare in servizio sarà necessario un periodo di almeno un mese per la formazione linguistica. «Si tratta – evidenzia il dirigente generale del dipartimento di Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino – di un primo radicamento nel territorio dell’Isola di medici di diverse nazionalità che scelgono la nostra regione per valorizzare le professionalità acquisite, consentendo specialmente ai piccoli presidi ospedalieri di potenziare l’offerta assistenziale in favore delle comunità assistite».