Dopo sparatorie, uccisioni, risse e furti torneremo a sentirci tranquilli? La cronaca palermitana negli ultimi mesi ci ha mostrato una situazione allarmante a Palermo e in provincia. Tanto da fare tornare sotto i riflettori lo scottante tema della sicurezza, sollecitato da anni da commercianti e residenti della zona, con tanto di denuncia in Procura lo scorso dicembre.
La soluzione prospettata dal Comune è nel nuovo regolamento che, dopo una gestazione di tre mesi in consiglio comunale e un quarto mese di sosta in prefettura per pareri e valutazioni, ora vede la luce in un testo “quasi” definitivo. Si aspetta solo l’approvazione di Sala delle Lapidi per renderlo effettivo.
Quali sono le nuove regole per la movida palermitana?
Le novità riguardano innanzitutto i pub che non potranno più fare attività da discoteca e solo “occasionalmente” potranno organizzare “spettacoli e intrattenimenti musicali o danzanti”. Se si considera che la maggior parte dei pub palermitani fa musica live e prevede anche il ballo, è chiaro quanto sia critico questo aspetto. Nella bozza del testo, inoltre, viene specificato che i locali nel caso “occasionale” organizzino eventi musicali e spettacoli, debbano dotarsi di documentazione sull’impatto acustico, oltre che di certificazione antincendio, se di capienza superiore a 100 persone. Su questo aspetto, e c’era da aspettarselo, serpeggia malumore tra i gestori, molti dei quali chiedono ai consiglieri comunali di rivedere parte del regolamento prima dell’approvazione. Carmelo Miceli, consigliere del Gruppo Misto, per esempio, ritiene che la delibera vada “ritirata e poi ridiscussa dal momento che ancora non c’è una sintesi e un accordo chiaro anche nella stessa maggioranza”.
Altro cambiamento riguarda proprio le discoteche – in totale undici a Palermo – che saranno obbligate a dotarsi di telecamere e biglietti elettronici così da tracciare gli ingressi, con disappunto dei gestori che dovrebbero così affrontare nuove spese. Non è prevista inoltre la concessione di nuove licenze per il centro storico, dove i locali dovranno staccare la musica non oltre le 2 di notte.
Oltre a ribadire il divieto assoluto di vendita di alcolici ai minorenni, la bozza del nuovo regolamento prevede che non ci sia il consumo di alcol in contenitori di vetro o in lattina dopo le ore 22. Il divieto vale per la vendita da asporto, mentre per i pub è consentito consumare alcol in vetro, purché all’interno del locale.
Si potrà fare musica fino all’1:30 nei giorni feriali, limitazione prolungata di un’ora nel weekend, mentre nei locali del centro storico lo stop è alle 0:30 nei giorni feriali e all’1:30 nel fine settimana. Si può fare musica all’esterno – nei dehors e nelle aree di concessione del suolo pubblico – fino alle 22:30 durante la settimana, alle 23:30 nel weekend.
Ma le nuove regole bastano a farci sentire più sicuri?
Limitazioni negli orari, attenzione all’acustica dei locali, controlli sugli alcolici, divieto di musica e ballo nei pub: le misure indicate nella bozza di regolamento ci faranno stare più al sicuro? Regolamentare la vita notturna di una città come Palermo è qualcosa di dovuto e necessario.
Soprattutto in un momento di simile criticità, in cui da mesi ormai il “salotto buono” del capoluogo è alla mercè di furti, scippi e atti di vandalismo, anche contro le auto parcheggiate. Siamo certi dell’importanza di un documento che ci auguriamo diventi effettivo prima possibile.
Tuttavia pensiamo che forse si potrebbe (e dovrebbe) fare di più. Per esempio ascoltare le richieste dei residenti, che da anni si battono per avere controlli più costanti di istituzioni e forze dell’ordine, auspicando presidi fissi nel centro storico e nelle zone della movida. Così come fornire maggiori rassicurazioni a commercianti ed esercenti, spesso colpiti da episodi di teppismo e delinquenza che non trovano il giusto supporto da parte delle istituzioni.
Pensando poi agli artefici e alle stesse vittime di fatti di cronaca come la sparatoria di via La Lumia dello scorso 9 dicembre o alla morte del ventiduenne Rosolino Celesia all’uscita da una discoteca il 21 dicembre, forse sarebbe anche importante prevedere degli interventi che coinvolgano proprio le giovani generazioni. Come campagne di sensibilizzazione, progetti e attività sul campo, intervenendo proprio in quei quartieri degradati dove la microcriminalità continua a dilagare e a crescere indisturbata. Perché crediamo che il cambiamento possa avvenire, iniziando proprio dai più giovani.